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In Abruzzo, due sentieri spettacolo ai piedi del Gran Sasso

01/07/2021

In Abruzzo, due sentieri spettacolo ai piedi del Gran Sasso

Alla scoperta del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga camminando lungo sentieri scenografici e ben tenuti, frequentati da tranquilli escursionisti come da amanti del lato più selvaggio della montagna. Un luogo fino a ieri ingiustamente snobbato dai trekker del Nord Italia che solo di recente hanno iniziato a frequentarlo sempre più numerosi. Ecco due escursioni alla portata di tutti.

La prima proposta è suggerita dalla Compagnia delle guide del Gran Sasso d'Italia (www.compagniadelleguide.it ), che opera da anni in questi territori e ne conosce pregi e difetti. Si tratta di un itinerario che parte da Prati di Tivo per arrivare fino al Rifugio Garibaldi con un dislivello in salita di circa 780 metri con una durata di 3 ore per la salita e almeno altrettante in discesa. La Val Maone è una delle più frequentate del Massiccio del Gran Sasso e si sviluppa fra pareti rocciose di grande bellezza. Il sentiero un tempo era la via più facile di comunicazione fra i due versanti del Gran Sasso. Si parte con una full immersion in un bosco di faggi secolari per poi arrivare sotto le pareti del Corno Piccolo. Durante il cammino buttate l'occhio sul terreno dove si può trovare una gran quantità di spinaci selvatici e erbe aromatiche oppure allungate lo sguardo fino a scorgere la grotta dell'Oro, che negli anni scatenò una - vana - guerra alla ricerca della fortuna. Proseguendo fra boschi e vallette si arriva fino al passo della Portella, dove si prende il sentiero a sinistra per il Rifugio Garibaldi fondato nel 1886. E' il più antico del Gran Sasso.

Da Padula al rifugio della Fiumata

Si tratta di un sentiero escursionistico adatto a tutti, con un dislivello di circa 750 metri, che si può completare facilmente in meno di tre ore. Si parte dal centro di Padula a 932 metri di quota. Il percorso snoda subito fra caratteristiche erosioni sull'arenaria immergendosi in una faggeta. Più avanti , dopo un casotto dell'Enel, aumentano a tratti le pendenze e si possobno osservare diverse cascate formate dal torrente Tordino. Si arriva quindi al rifugio della Fiumata (1720 metri di quota) dopo aver superato un torrione di roccia ben visibile e un canyon scavato nell'arenaria. Il rifugio si affaccio sul vallone dominato dalla bastionata di roccia del Monte Gorzano. La discesa è sulla stessa linea di salita.

fonte: gazzetta.it

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